giovedì 23 aprile 2009

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... Altre splendide foto di National Geographic.

martedì 24 marzo 2009

Dal Corriere di oggi

«Save Farasi», il gruppo su Facebook: già 1.500 gli iscritti. Il Bioparco di Roma: datelo a noi

L'IPPOPOTAMO CHE LO ZOO VUOLE UCCIDERE

Il cucciolo di 4 mesi ha commosso la Svizzera. «Se non troviamo qualcuno che lo adotta dovremo sopprimerlo»

L'ippopotamo Farasi con la madre Helvetia (Ap)MILANO — In Svizzera le cavie se la passano meglio degli ippopotami. Lo scorso settembre una legge sui diritti degli animali ha infatti stabilito che i porcellini d'India devono essere tenuti rigorosamente in coppia: farli soffrire di solitudine è un'inutile crudeltà. A Basilea, invece, due ippopotami maschi sono considerati troppi e, per risolvere il sovraffollamento dello zoo, l'ultimo arrivato potrebbe essere dato in pasto ai leoni.
Peggio che nella savana? Pare proprio di sì: se Farasi — così è stato battezzato il cucciolo, 4 mesi di età e già 100 chili di peso — non troverà una nuova casa, dovrà essere soppresso. La sua unica colpa è di essere stato concepito in cattività dove, finito l'allattamento, diventerà una minaccia per l'equilibrio di coppia dei suoi genitori: a Wilhelm, il papà, non farà certo troppo piacere accorgersi che il figlio cercherà di prendere il suo posto accanto ad Helvetia, la mamma. Un complesso edipico ingestibile che negli Stati Uniti viene evitato attraverso un rigoroso controllo delle nascite, mentre nei 4 mila zoo europei si tende a lasciare piena libertà sessuale agli animali. Con il risultato di dover poi risolvere il problema della prole in eccesso: o si trova una un'altra struttura, oppure si ricorre all'iniezione letale. Nel caso che il piccolo ippopotamo rimanesse orfano, a Basilea non usano troppi giri di parole: «La nostra politica è eliminare gli animali di troppo e darli in pasto ai carnivori ».
In Svizzera il destino del cucciolo — che i lettori del quotidiano Le Matin hanno votato «Svizzero dell'anno» preferendolo al tennista Roger Federer — è diventato un caso nazionale: ma come è possibile, si chiedono gli animalisti, che la star dello zoo possa fare una fine simile? Il movimento «Save Farasi » ha oltre 1.500 iscritti su Facebook e la sua fondatrice, Andrea Dindo, contatta personalmente gli zoo di mezza Europa: «Mi ripetono tutti che non hanno spazio — racconta —, e aggiungono che se non lo si dovesse trovare, sarebbe giusto ucciderlo». Il problema esiste, eccome: gli zoo non hanno fondi sufficienti per progettare ampliamenti nonostante gli ospiti indesiderati come Farasi siano ormai più di 18 mila: «È il risultato di una gestione irresponsabile, agli animali vanno sommini-strati anticoncezionali o devono essere separati quando sono in calore — dice Luigi Boitani, direttore del Dipartimento Biologia animale e dell'uomo all'Università La Sapienza di Roma —. A volte non lo si fa per banale incapacità, altre volte perché i cuccioli fanno notizia e attirano visitatori...».
Sarà a lieto fine la storia dell'ippopotamino svizzero? Di sicuro non entrerà nel mondo dello spettacolo: è stata infatti bocciata la richiesta del Cyrcus Royal di assumerlo nel proprio cast con un ruolo da protagonista. Dall'Italia si è fatto vivo l'assessore all'Ambiente del Comune di Roma Fabio De Lillo, ben felice di accoglierlo negli spazi del Bioparco. Il tempo stringe: tra una decina di mesi padre e figlio cominceranno a farsi la guerra. Tanja Dietrich, la portavoce dello zoo, creca di mostrarsi ottimista: «Siamo fiduciosi che alla fine riusciremo a trovare la sistemazione giusta per Farasi ».
Fabio Cutri24 marzo 2009

Bozza Decreto Orsi

  • sparisce l’interesse della comunità nazionale e internazionale per la tutela della fauna. L’Italia ha un patrimonio indisponibile, che è quello degli animali selvatici, della cui tutela non sarebbe più compartecipe
  • scompare la definizione di specie particolarmente protette. Animali come il Lupo, l’Orso, le aquile, i fenicotteri, i cigni, le cicogne e tanti altri, in Italia non godranno più delle particolari protezioni previste dalla normativa comunitaria e internazionale
  • si apre la caccia a molte specie lungo le rotte di migrazione. Un fatto che arrecherà grande disturbo e incentiverà il bracconaggio, in aree molto importanti per il delicatissimo viaggio e la sosta degli uccelli migratori, come i valichi montani
  • totale liberalizzazione dei richiami vivi! Sapete cosa sono i richiami vivi? Gli uccelli tenuti “prigionieri” in piccolissime gabbie per attirarne altri. Già oggi questa pessima pratica è consentita, seppure con limitazioni. Ma il senatore Orsi vuole liberalizzarla totalmente. Sarà possibile detenerne e utilizzarne un numero illimitato
    spariranno gli anelli di riconoscimento per i richiami vivi. Sarà sufficiente un certificato (con possibilità illimitate di falssi e riciclaggi) . Uno per tutti!!! Tutte le specie di uccelli, cacciabili o non cacciabili, potranno essere usate come richiami vivi. Anche le peppole, i fringuelli,…
  • 700 mila potenziali imbalsamatori. I cacciatori diventeranno automaticamente tassidermisti, senza dover rispettare alcuna procedura. Animali uccisi e imbalsamati senza regole. Quanti bracconieri entreranno in azione per catturare illegalmente animali selvatici e imbalsamarli?
  • mortificata la ricerca scientifica. L’Autorità scientifica di riferimento per lo Sato (l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, oggi ISPRA) rischia di essere completamente sostituta da istituti regionali. Gli istituti regionali rilasceranno pareri su materie di rilevanza nazionale e comunitaria. Potenziale impossibilità di effettuare studi, ricerche e individuazione di standard uniformi sul territorio nazionale
    si apre la caccia nei parchi a specie non cacciabili. Un’incredibile formulazione del testo Orsi rende possibile la caccia in deroga (cioè la caccia alle specie non cacciabili) addirittura nei Parchi e nelle altre aree protette !
  • saranno punite le regioni che proteggono oltre il 30% del territorio regionale! Norma offensiva! Chi protegge "troppa" natura sarà punito. Come se creare parchi dove la gente e gli animali possano vivere e muoversi sereni, fosse un dramma
  • licenza di caccia possibile a 16 anni. Invece che educare i ragazzi al rispetto, ecco a voi i fucili !
  • liberalizzato lo sterminio di lupi, orsi, cervi, cani e gatti vaganti eccetera! Un articolo incredibile, che dà a i sindaci poteri di autorizzare interventi di abbattimenti e eradicazione degli animali, in barba alle più elementari norme europee. Basterà che un singolo animale “dia fastidio”. Un vero e proprio Far West naturalistico.
    leggi regionali per cacciare specie non cacciabili. Non sono bastate quattro procedure di infrazione dell’Unione europea, non sono bastate due sentenze della Corte Costituzionale.

    Il senatore Orsi regalerà alle regioni Veneto e Lombardia, ovvero agli ultrà della caccia, la possibilità di continuare a cacciare specie non cacciabili, e di farlo con leggi regionali. E le multe per le ripetute infrazioni europee le pagheremmo noi!
  • caccia con neve e ghiaccio. Si potrà cacciare anche in presenza di neve, o acque con superfici ghiacciate , cioè in momenti di grandi difficoltà per gli animali a reperire cibo, rifugio, riparo.
    ritorno all’utilizzo degli uccelli come zimbelli! Puro medioevo! Le civette legate per zampe e ali e utilizzate come esca!
    ridotta la vigilanza venatoria. Le guardie ecologiche e zoofile non potranno più svolgere vigilanza! Nel Paese con il tasso di bracconaggio tra i più alti d’Europa, cosa fa il Senatore Orsi? Riduce la vigilanza !
  • cancellato l’Ente Nazionale Protezione Animali dal Comitato tecnico nazionale. Le associazioni ambientaliste presenti nel Comitato sulla 157 saranno ridotte da quattro a tre. L’ENPA, storica associazione animalista italiana, viene del tutto estromessa
    e altro, tanto altro ancora.
    Fermiamoli!!!
    DIFFONDETE QUESTO DOCUMENTO, iscrivetevi alle liste in difesa degli animali selvatici che stanno nascendo sui blog, su Facebook, scrivete ai senatori della Commissione Territorio e Ambiente http://www.senato.it/loc/link.asp?tipodoc=scom&leg=16&tipo=0&cod=13 ,partecipate alle iniziative che saranno organizzate!
    Evitiamo che l’Italia precipiti in questa forma di barbarie. La natura è la nostra vita.
    Fermiamoli!!!Leggete voi stessi i punti del decreto e se lo ritenete assurdo firmate la petizione:
http://www.baseverde.org/petizioni/petizione-bozza-legge-orsi-caccia/
potete anche fare in modo che il vostro nome non sia pubblico sul web

lunedì 9 marzo 2009

Just a click

Stop the whales massacre!

giovedì 26 febbraio 2009

Festa di morte

In Spagna, a Villanueva, ogni anno il 20 di febbraio si tiene una festa che vede protagonista, un asino.
L'asino viene cavalcato dalla persona "meglio piazzata" del paese che, a forza di bastonate e botte gli fa percorrere un cammino prestabilito. Nel frattempo la gente urla e colpisce furiosamente l'animale.
Mentre fino a poco tempo fa la festa si concludeva con la morte dell'asino, adesso sembra che i cittadini di Villanueva si "accontentino" di stordirlo con le botte.
A noi (e all'asino) non basta.
http://www.firmasonline.com/1firmas/camp1.asp?C=1326

mercoledì 11 febbraio 2009

Elogio alla specie animale

Salve a tutti i cari visitatori di PANDA!
Innanzitutto vorrei chiedere ai grandi capi se è possibile eliminare quella specie di faccina tutta carina di un panda che compare affianco alla freccia del mouse quando si accede al blog poiché è veramente, veramente irritante.
Venendo a noi: siamo giunti a 150 anni dalla pubblicazione di “L'origine delle specie”, forma compiuta delle idee del mitico Darwin sulla storia della vita sulla terra; credere che sia un argomento ormai passato è uno dei più gravi errori che si possa commettere, ricordo che “l'evoluzione biologica costituisce l'unico grande concetto unificante della biologia e ispira e accompagna il lavoro quotidiano di ogni biologo”-LE SCIENZE-
L'ispirazione del nostro Charls, dovete sapere, è nata proprio dall'osservazione di un tipo di volatile: i fringuelli noti ormai con il nome “Fringuelli di Darwin”; le diverse dimensioni del becco dei diversi gruppi di uccelli hanno fatto pensare a Darwin che quest'ultimi avessero un antenato comune, da cui, la grande teoria evoluzionistica secondo la quale le generazioni successive predispongano tratti più favorevoli per la sopravvivenza. In soldoni: un gruppo della specie dei volatili, negli anni, si sarebbe staccato dal ceppo originario per modificare la forma del becco in modo da essere di maggior aiuto nello sminuzzamento dei semi presenti nell'isola.
Un altro elogio agli animali; i volatili come portatori di significanti e interessanti informazioni sul passato e presenze necessarie per il presente in quanto il mondo, senza il loro canto rasserenante, non sarebbe più lo stesso.

domenica 8 febbraio 2009

Un amore di lemure!

Zoo di Besançon, Francia.
Il 27 dicembre 2008 è nata Tahina, piccolo lemure del Madagascar, di cui esistono (solo) altri 17 esemplari al mondo, nati e cresciuti in cattività.
Come i bebè prematuri, anche Tahina ha trascorso i suoi primi giorni in incubatrice, bevendo latte per bambini e dormendo abbracciata a quest'orso di pezza.

domenica 30 novembre 2008

Strage di Narvali in Canada

Da: www.lanuovaecologia.it

Sono rimasti intrappolati nel ghiaccio e i cacciatori di balene non hanno avuto difficoltà a ucciderli. È successo al largo dell’isola di Baffin. Così sono stati uccisi più di cento "unicorni del mare", il cui corno è molto ricercato sul mercato.

Strage nei mari del nord del Canada di 'narwhals', i mammiferi marini dotati di un lungo 'corno' da cui deriva il nome di 'unicorni del mare'. Almeno un centinaio di esemplari sono rimasti intrappolati nei ghiacci e i cacciatori di balene ne hanno fatto una strage al largo dell'isola di Baffin, non lontano dalla piccola città di Pond Inlet.
La mattanza è stata confermata dalle autorità canadesi. Il 'corno' dei narvali può raggiungere anche i tre metri di lunghezza e secondo i cacciatori vi è un diffuso mercato per la vendita di questo 'pezzo'. I cacciatori, usando fucili e arpioni, non hanno avuto difficoltà ad uccidere un numero imprecisato di animali, tra i 100 e i 200, che erano rimasti intrappolati nel ghiaccio e non avevano modo di fuggire.

martedì 18 novembre 2008

Danimarca: un mare di sangue (e di vergogna)































































































BENCHE' QUESTO SEMBRI INCREDIBILE, OGNI ANNO, QUESTO MASSACRO BRUTALE E SANGUINARIO SI RIPRODUCE NELLE ISOLE FAR OER, CHE APPARTENGONO ALLA DANIMARCA. LA DANIMARCA, UN PAESE SUPPOSTO 'CIVILIZZATO', MEMBRO DELL'UNIONE EUROPEA. TROPPE POCHE PERSONE AL MONDO CONOSCONO QUESTO AVVENIMENTO ORRIBILE E DEPROVEVOLE CHE SI RIPETE OGNI ANNO. QUESTO MASSACRO SANGUINARIO E' IL FRUTTO DI GIOVANI UOMINI CHE VI PARTECIPANO PER DIMOSTRARE DI AVER RAGGIUTNO L'ETA' ADULTA (!!). E' ASSOLUTAMENTE INCREDIBILE CHE NON SIA FATTO NIENTE AFFINCHA ' QUESTA BARBARIE CESSI. UNA BARBARIE CONTRO I DELFINI CALDERONES, UN DELFINO SUPER INTELLIGENTE E SOCEVOLE CHE SI AVVICINA ALLA GENTE PER CURIOSITA'.

sabato 18 ottobre 2008

Sauvons les tigres!


En 1990 on comptait 100000 tigres dans le monde et il y en avait 8 espèces différentes. En 1970 deux espèces avaient déjà disparu (le tigre de Bali et celui de la Mer Caspienne) et il ne restait plus dans le monde que 1800 tigres. En 1980 le tigre de Java aussi a disparu.

La disparition du tigre repose sur deux causes: la destruction de leur habitat et le braconnage. En fait, le tigre vaut cher. On utilise toutes les parties de son corps pour fabriquer des fourrures, des bijoux et meme des médicaments. On se sert des os (surtout en Inde) pour soigner beaucoup de maladies comme, par exemple, les rhumatismes. On utilise les moustaches contre les douleurs dentaires.

Quoi faire?
http://www.wwf.com/
http://www.tigerspaw.org/
http://www.5tigres.org/

lunedì 13 ottobre 2008

Scomparsi gli Ibis dell'oasi di Orbetello

Una volontaria con gli Ibis a Orbetello (Wwf)ORBETELLO (Grosseto) – Da quel tratto di Maremma ancora incontaminato che, come una grande nido, avrebbe dovuto accoglierli per salvarli dai pericoli dell’uomo e da un’estinzione purtroppo molto vicina, sono spariti all’improvviso. Dieci ibis eremita di appena cinque mesi, trampolieri stupendi e rarissimi (nel mondo ne sono rimaste duecento coppie in Marocco e in Siria) sono scomparsi dall’Oasi del Wwf nella laguna di Orbetello.

Gli uccelli avevano seguito un deltaplano, per loro una mamma virtuale, pilotato da etologi e ambientalisti. Un esperimento internazionale per cercare di salvare questa specie. A Orbetello, nell’ambiente palustre della laguna, avrebbero dovuto svernare, diventare adulti, e magari riprodursi per cercare di vincere la battaglia contro l’estinzione come lo scorso anno hanno fatto altri dieci uccelli ancori oggi custoditi nell’oasi maremmana. Ad accorgersi della scomparsa dei nuovi arrivati sono stati i volontari del centro. Gli animali non sono stati rubati, ma probabilmente come tutti i «cuccioli», hanno cercato di esplorare il territorio e sono volati chissà dove. «Non rendendosi conto dei gravi pericoli che corrono», dice Fabio Cianchi coordinatore delle oasi del Wwf della Maremma. «Questi trampolieri non hanno paura dell’uomo perché sono abituati a essere accuditi dai volontari del centro, dunque possono finire nel mirino di qualche male intenzionato, oppure rifugiarsi in luoghi pericolosi, magari vicino a centro abitati».
Domenica c’è stato un falso allarme. Qualcuno ha chiamato il Wwf segnalando la presenza degli uccelli vicino all’ospedale di Orbetello. I volontari sono partiti, ma invece degli ibis si sono trovati di fronte a una piccola colonia di cormorani. «Siamo molto preoccupati perché gli ibis sono in pericolo grave», dice Cianchi. Che lancia un appello: «Chiunque crede di averli avvistati telefoni al Wwf (0564/898829 - 0564/870198 - 320/8223972) ma non si avvicini agli animali e non li tocchi. Sono disorientati e potrebbero fuggire ancora». Riconoscerli non è difficile. Hanno becco e zampe lunghe e piume dalla colorazione scura con riflessi metallici verdi. Sul capo, come tutti i giovani esemplari della specie, hanno un ciuffetto bianco. Ma soprattutto alle zampe hanno anelli colorati applicati dai volontari per il riconoscimento. Su ogni anello c’è il loro nome. Gli ibis sono stati battezzati come bambini. Si chiamano Hanni, Gonzo, Jago, Isi, Zora, Luca, Mari, Mia, Maxi e Mikesch.

Marco Gasperetti12 ottobre 2008(ultima modifica: 13 ottobre 2008)

mercoledì 10 settembre 2008

Rettili da compagnia




Salve a tutti!!! W panda !
Questo è il mio primo post su panda! Spero che possa essere un buon inizio...
se vi piacerà l'articolo che segue ne potrete vedere altri su Polar ! Il nostro blog principale!
Ebbene, adesso voglio dare spazio ad un animale non molto conosciuto qui in Italia, di cui non è neanche in un particolare rischio di estinzione, ma... viene venduto nei mercati del suo paese come cibo e si prevede che tra un po di anni si potrà incominciare a parlare di pericolo di estinzione. Anticipo quindi il pericolo: Stiamo parlando di una specie chiamata Drago d'Acqua altrimenti nota come Physygnatus cocincinus : Intelligente, bello ma soprattutto con una particolare capacità: quella di stare spaparanzato nel posto in cui si trova e non dare quindi fastidio a nessuno. Boicottiamo questi mercati senza scrupoli e salviamo questa meravigliosa specie.
Questi lucertoloni sono carnivori, mangiano dapprima piccoli grilli poi, diventati grandi, passano alle locuste...sono stati persino utilizzati come “arma” contro le invasioni delle locuste; potete ora capire davvero l'importanza di questi animali.
Se ne rimarrete affascinati anche voi, guardando le foto, contattatemi che sarò lieto di potervi indicare il negozio specializzato di rettili più vicino a voi; tenete conto che vi servirà un terrario (questo può avere delle forme comodissime per le vostre case, assai adattabili al vostro mobilio), grillini e locuste ma soprattutto tanta voglia di stagli accanto e non lasciarlo a se stesso perchè questi animali hanno sicuramente bisogno di grilli ecc ma soprattutto di tanta compagnia.

martedì 2 settembre 2008

Hope for bears



Ecco un video della Peta, per chi riesce a sopportarlo fino in fondo:





In questi giorni, forse, la Peta riuscirà a bandire i copricapi di pelo delle guardie della regina d'Inghilterra.
Speriamo.

giovedì 14 agosto 2008

Quando le parole non servono

giovedì 7 agosto 2008

Adozioni a distanza ^^

Centro WWF della Riserva Wolong, Cina.
Qui vivono vivono 30 esemplari di panda gigante, una delle specie più rare del mondo. Come molte altre specie, il panda gigante è in pericolo perché le sue foreste vengono distrutte e il cibo scarseggia. Non a caso è il simbolo del WWF: una specie dolcissima e vulnerabile a causa della prepotenza degli esseri umani.
BAby PanDa milK Time

l WWF per questa specie animale straordinaria e vincere la battaglia contro uno spettro che si chiama estinzione.
Come? E' molto semplice: entra nel sito del WWF per avere altre informazioni e compila il modulo per l'adozione a distanza (qui).
Si possono scegliere anche altre specie in via di estinzione, dalle tartarughe marine alle tigri, dai delfini ai lupi. Un'idea originale: regala un'adozione a distanza ai tuoi amici o familiari.
E allora forza, diamoci una mano: informiamoci, spargiamo la voce e aiutiamo il mondo in modo concreto.

PaNdA BAbieS (ma guardteli!!! che pucciosiiiii!!! ^^ li voglio coccolare tuttiiiii ç_ç)

domenica 3 agosto 2008

Quando la fiaba diventa realtà

Andreas Colli, 43 anni, responsabile della riserva di caccia di Castelrotto (BZ), aveva fatto della caccia, appunto, la sua vita...

... Fino a quando...

L'11 giugno ha trovato sperduti nel bosco due cuccioli di capriolo accanto al corpo della madre morta. Pesavano meno di un chilo e mezzo e non sarebbero sopravvissuti... senza il suo aiuto.
Li ha salvati, infatti, portandoli con sé e nutrendoli con siringhe di latte in polvere per agnelli.
Oggi i cuccioli, battezzati Piccolo e Grande, stanno bene e pesano sei chili.

Per la prima volta, la Natura deve ringraziare un cacciatore.

domenica 6 luglio 2008

Dian Fossey: una vita dedicata ai gorilla

Da Wikipedia


Dian Fossey (San Francisco, 16 gennaio 1932Ruanda, 27 dicembre 1985) è stata una zoologa statunitense.
Dedicò gran parte della sua vita all'osservazione ed allo studio dei gorilla. La sua attività fu svolta prevalentemente sulle montagne e nelle foreste del Ruanda, ed inizialmente mosse i primi passi sotto la guida del famoso paleontologo Louis Leakey. Il suo lavoro è stato spesso paragonato a quello che fece Jane Goodall studiando gli scimpanzé.


I primi interessi per l'Africa
Dian incominciò ad interessarsi dei gorilla dopo aver letto il libro del famoso zoologo Geroge Schaller. Nel 1963 si finanziò da sola con $8,000 dollari americani il suo primo viaggio in Africa di ben sei settimane. In Tanzania Dian incontrò il dottor Louis Leakey e sua moglie Mary, che esaminavano quell'area alla ricerca di fossili umani. Lavorò per un periodo con loro, prima di partire per lo Zaire dove ebbe i primi contatti con alcuni gorilla. Nel 1966 ci fu la grande svolta, Leakey contattò la Fossey per uno studio urgente sui gorilla e quella fu l'inizio della sua attività stabile in Africa.

Il lavoro sui gorilla
Nel 1967 Dian fondò il Karisoke Research Center, in una remota foresta situata nella provincia del Ruhengeri, in Ruanda per osservare i gorilla. I suoi studi ebbero un tale successo che nel 1970 il National Geographic Magazine inviò un suo fotografo, Bob Campbell per documentare il lavoro della Fossey, facendo diventare la studiosa una delle principali esperte mondiali di gorilla africani. Dian sfruttò tutta quella celebrità per pubblicizzare la causa dei gorilla, pericolosamente minacciati dai bracconieri che mettevano a rischio la sopravvivenza dell'intera specie. Particolarmente famose sono le fotografie nelle quali la Fossey viene toccata da uno dei gorillada lei più amati, il giovane maschio battezzato Digit, proprio a testimoniare il rapporto di cordialità che si era instaurato con quegli animali che ancora oggi sono considerati pericolosi ed aggressivi. Dian intraprese anche delle dure battaglie per salvaguardare sia l'habitat dei gorilla, minacciati dal crescente turismo in quelle zone incontaminate dell'Africa sia i gorilla stessi, minacciati da numerosi zoo europei che pagavano ingenti somme di denaro pur di avere cuccioli ed adulti da esporre nelle loro strutture. Ad ogni modo gli attacchi dei bracconieri continuarono incessantemente, malgrado le azioni, alle volte anche molto decise della studiosa, molti gorilla vennero uccisi, mentre altri furono portati via dalle loro montagne per essere messi in vari zoo del mondo, dove in pochi anni morivano puntualmente. Dian affermò che guardare gli animali in gabbia in uno zoo non era etico, e si appellò alla Comunità Europea per modificare le regole di cattura degli animali. La Fossey scrisse anche un libro, Gorillas in the Mist, che attualmente è considerato uno dei migliori manuali per lo studio teorico delle abitudini dei gorilla.

La morte
Dian Fossey fu brutalmente assassinata la sera del 27 dicembre 1985 nella sua capanna. L'arma del delitto fu una arnese locale, chiamato panga, usato dai bracconieri per uccidere i gorilla una volta caduti in trappola. La Fossey fu ritrovata solo il giorno seguente, oramai priva di vita. Farley Mowat, il biografo della Fossey, ha scritto nel suo libro Woman in the Mists, che con ogni probabilità la morte della studiosa è da attribuire a chi in Ruanda non aveva interesse alla salvaguardia dei gorilla o chi vedeva nella Fossey una minaccia alla crescente e redditizia attività turistica della regione. Ad ogni modo sulla morte di Dian Fossey c'è ancora un fitto mistero, è opinione di Mowat che chi ha colpito a morte la studiosa, doveva conoscere bene la zona dell'accampamento e soprattutto le abitudini della vittima, che non era solita lasciare entrare nessuno e dormiva sempre ben chiusa nella sua capanna e a confermare queste tesi, ci fu l'arresto di tutti i membri del suo staff, accusati di complicità nell'omicidio, che potrebbe avere avuto come mandante anche alte sfere del governo ruandese, mai punite a distanza decenni. Mowat afferma anche che la causa scatenante l'omicidio fu il visto di 3 anni rilasciato alla Fossey qualche settimana prima dell'assassinio. Visto che le garantiva una permanenza lunghissima nel paese. Dopo la sua morte, il nome di Dian Fossey fu usato indebitamente dalle autorità locali per pubblicizzare il settore del turismo locale. Durante il genocidio ruandese del 1994, il campo dove lavorò la Fossey fu completamente distrutto e quelle foreste furono invase da decine di profughi in fuga dalla guerra che procovarono danni irrimediabili all'habitat naturale dei gorilla.

Omaggi a Dian Fossey
Dopo la sua morte, fu creato il Dian Fossey Gorilla Fund International che ha lo scopo di reperire fondi da destinare alla salvaguardia dei primati africani. Inoltre alcuni amici della studiosa, tra cui il dottor Shirley McGreal continuarono la sua opera, collaborando ancora con l'International Primate Protection League (IPPL) che aveva già coinvolto la stessa Fossey. Inoltre, già mesi prima della sua morte Dian Fossey aveva firmato un contratto da un milione di dollari con la Warner Bros. per creare un film intitolato Gorillas in the Mist : the story of Dian Fossey - Gorilla nella nebbia: la storia di Dian Fossey, che fu poi realizzato ed ebbe come protagonista Sigourney Weaver nei panni della Fossey.

martedì 24 giugno 2008

Balene a rischio




Dal Corriere della Sera di oggi.



Anche il futuro delle balene è minacciato e non solo dalla caccia (praticata soprattutto in Giappone).
Secondo uno studio del WWF, entro 40 anni la copertura invernale dei ghiacci dell'Antartico calerà del 30%, il krill (invertebrato marino), che dipende dal ghiaccio, calerà e così tutti gli esemplari di cetacei che si nutrono di esso.


... E il Giappone non vuole fermare la caccia alle balene.

venerdì 13 giugno 2008

Tutto Elefanti


  • In un negozio di Milano erano esposte in bella mostra due zampe di elefante, utilizzate come “portabottiglia”. La Lav, alla quale era giunta la segnalazione di un cittadino, ha fatto intervenire il Comune per la rimozione. Il Garante Tutela Animali di Milano è riuscito quindi a far rimuovere i “portabottiglie” dalla vetrina.
    Tutto bene quel che finisce bene? Mica tanto. Secondo la LAV, infatti, esporre trofei di caccia in vetrina non è vietato…

  • ASIA: Elefante a rischio estinzione per la spietata caccia dei contadini. I pachidermi, infatti, sono ghiotti di banane e riso e saccheggiano le coltivazioni, devastando tutto. I contadini danno loro la caccia o li avvelenano, per difendere il magro guadagno. Esperti: occorre dare migliori opportunità di vita e lavoro ai contadini.

  • Sri Lanka: ogni settimana vengono uccisi in media 3 elefanti, vale a dire 156 esemplari all'anno.

  • New Delhi – Gli elefanti rischiano di scomparire da intere nazioni dell’Asia per la feroce caccia degli agricoltori che difendono le piantagioni. Dappertutto la rapida deforestazione e l’espandersi delle coltivazioni ha aumentato il millenario conflitto tra elefanti e contadini. Gli elefanti sono ghiotti di banane, riso, canna da zucchero e meloni e saccheggiano intere piantagioni.

  • In Asia si stimano esserci ancora tra 40 e 50mila elefanti. Ma in 6 dei 13 Paesi dove abitano (Bangladesh, Cina, Bhutan, Cambogia, Vietnam e Nepal) ce ne sono non più di 300.
    In India, casa di circa il 60% degli elefanti selvaggi dell’Asia, si calcola che tra 200 e 250 persone muoiano ogni anno mentre si oppongono a questi saccheggi. In risposta, i rurali uccidono i pachidermi con vecchi fucili o li avvelenano.
    Esperti suggeriscono di mettere nelle coltivazioni pacchetti di sigarette, bottiglie di birra e altre sostanze di cattivo sapore. Ma gli elefanti comunque calpestano i raccolti e danneggiano case e barche. E’ stato anche offerto denaro per coltivare melanzane e spezie che gli elefanti non gradiscono.

  • In Vietnam ci sono non più di 80 elefanti, al confine con Cambogia e Laos. Ha Bich Nguyen del gruppo Fauna e flora internazionale, dice che “abitano in zone dove vive una popolazione davvero povera”. “Il conflitto è per la sopravvivenza di uomini o elefanti. Anche con tutti i nostri sforzi, non possiamo salvare gli elefanti dall’estinzione”.



venerdì 30 maggio 2008

Passerotto non andare via...

Dal Corriere della Sera di oggi.
Negli ultimi 10 anni in Italia la popolazione di passeri si è ridotta della metà e in Lombardia, in un periodo appena più lungo, si conta un calo medio del 30%, con punte del 50% in alcune zone. A Cremona, ad esempio, uno studio che compara il triennio 1990-1993 con il triennio 2001-2004 ha stimato che il 17% degli esemplari è sparito e nel milanese il calo è di circa 30% ogni anno. La Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) si è mobilitata lanciando un progetto di salvaguardia che consiste nell'adozione (a 20€) di un nido di passeri da mettere in un parco o nel finanziamento (a 30€) della messa in sicurezza di 10m di barriera fonoisolante in autostrada (il pericolo maggiore per i volatili!). Ogni anno in Italia muoiono quasi 4 milioni di passeri: questi uccelli si adattano alla perfezione al nostro ambiente e, se se ne vanno o muoiono, significa che c'è qualcosa di malsano, anche per noi.

Ma io mi chiedo... al posto di adottare un nido di passeri, non possiamo tornare ai vecchi metodi delle casette di legno sul muro di casa? Prima o poi arrivano e costruiscono un nido da soli! Via alla costruzione delle casette di legno per gli uccelli, ragazzi!